sabato 17 aprile 2021
Usa: Trascorrere una notte nell’hotel di Shining.
Stile: Brigitte Bardot: dallo stile Saint Tropez alla svolta animalista.
L'attrice, che continua a influenzare il guardaroba delle viaggiatrici con il suo stile Saint-Tropez, ha scelto di raccontarsi in un documentario.
Brigitte Bardot è la vera bellezza iconica, una star del cinema, la donna che incarna, meglio di tante altre lo spirito degli anni ’70. Eppure, all’apice della sua carriera come attrice, decise di abbandonare tutto per dedicarsi alla causa animalista. E ora, per la prima volta ha deciso di raccontarsi in Brigitte Bardon, Eterna Ribelle, il documentario, dove lei ripercorre i suoi ricordi attraverso le immagini d'archivio ma anche l’abbandono di fama e carriera in favore di un impegno profondo e di una dedizione infinita per la protezione degli animali.
Il documentario racconta questo percorso, dalla creazione della sua fondazione, al riconoscimento di questa da parte dello Stato francese, sino ai giorni d’oggi. Ma noi che non dimentichiamo il suo stile vi regaliamo una gallery dei suoi summer look più belli di sempre. I suoi look degli anni 50 e 60 sono diventati iconici. È anche grazie al suo speciale rapporto con il marchio francese Repetto se oggi per noi è naturale indossare ballerine per uscire. E non è un caso se esiste lo “scollo alla Bardot” per via di come sapeva indossare lei i top senza spalline. Pronti a riscoprire insieme alcuni dei suoi look più memorabili per ispirare il vostro guardaroba vacanziero.
Cappella degli Scrovegni di Giotto: il nuovo tour virtuale è mozzafiato.
Uno spettacolo che lascia sbalorditi: il cielo stellato, in oro e azzurro, ricreato da Giotto da ammirare a distanza ravvicinata, fin nei minimi dettagli. Una visita digitale a 360 gradi che offre inedite prospettive. Da togliere il fiato.
Giotto così proprio non l’abbiamo mai visto. Da oggi possiamo varcare la soglia della strepitosa Cappella degli Scrovegni di Padova e ammirarla come mai prima d’ora. Dal computer di casa, grazie a un virtual tour che lascia sbalorditi (e se lo diciamo dopo un anno di fruizione forzata di arte digitale dal divano, ci si può credere).
Il luogo non ha bisogno di troppe presentazioni: la cappella, capolavoro assoluto dell’arte occidentale, fu commissionata da Giotto da Enrico degli Scrovegni, tra il 1303 e il 1305. Ora – come del resto tutti i musei in Italia – è temporaneamente chiusa, ma se l’avete già visitata, saprete che si entrava, già in epoca pre-Covid, a numero contingentato e per un tempo limitato: dentro c’è lo spettacolo del cielo stellato, in oro e azzurro, ricreato da Giotto e lungo le pareti, i celeberrimi affreschi con le Storie della Vita della Vergine, le Storie della Vita di Gesù e il Giudizio Universale. Il racconto giottesco della Cappella degli Scrovegni si svolge affresco dopo affresco, in senso orario ed elicoidale, dalla cacciata di Gioacchino dal Tempo al climax del Giudizio finale. Il bello, come sempre, sta nei dettagli.
Se la visita dal vivo (inutile ribadire quanto manchi: si attende ancora dal ministero dei Beni Culturali la data ufficiale di riapertura dei musei) regala un’emozione impareggiabile, è pur vero che la tecnologia permette di cogliere dettagli difficili da vedere sul momento, vuoi perché troppo distanti dal nostro punto di osservazione nella cappella (gli affreschi sono a 13 metri dal pavimento) vuoi perché non c’è mai il tempo sufficiente.
Grazie a una digitalizzazione in gigapixel realizzata da Haltadefinizione, è sufficiente un clic qui per scopire il Giotto mai visto. Si entra nella Cappella e ci si può muovere con il visore multimediale a 360° per cogliere inedite prospettive: cliccando poi sull’affresco che interessa si possono ingrandire decine di volte i dettagli, senza perderne la grana e la definizione. Il tutto, in maniera intuitiva.
Così, dopo il Louvre e la Cappella Sistina, anche il capolavoro di Giotto riceve un “trattamento” digitale capace di rendere pienamente omaggio al suo genio.
Felicemente persi nella navigazione, abbiamo annotato i nostri tre dettagli del cuore:
1. Il musino del cane e la sua zampina alzata, a voler richiamare l’attenzione di Gioacchino nell’affresco Gioacchino tra i pastori, dove per la prima volta nell’arte occidentale lo sguardo di un artista si rivolge non solo all’uomo ma anche al mondo animale e vegetale, come dimostrano i numerosi dettagli floreali.
2. La sensualità del bacio tra Anna e Gioacchino, nell’affresco Incontro alla Porta Aurea: l’intenso bacio tra Anna e Gioacchina, genitori di Maria, allude al concepimento dellaVergine. Colpisce la mano della donna, che affonda nei riccioli della barba di lui, e lo sguardo così complice della coppia.
3. Le lacrime (e le sopracciglia) delle madri: sono un dettaglio straordinario della Strage degli Innocenti. Giotto sceglie di cogliere la disperazione dei volti delle madri che si vedono rapire e poi uccidere i loro bambini, per il capriccioso volere di Erode.
martedì 31 gennaio 2017
L’Everest si sta restringendo? Una spedizione per scoprirlo.
lunedì 30 gennaio 2017
Elefantentreffen 2017
venerdì 30 dicembre 2016
Lago Maggiore in moto alla scoperta delle strade sinuose dai panorami incredibili di uno degli angoli più belli d'Italia.
La guerra segreta dell'Australia contro gli aborigeni
La malnutrizione è comune. Ho voluto dare ad un paziente un anti-infiammatorio per un’infezione che sarebbe stata evitata se le condizioni di vita fossero state migliori, ma non potevo farle il trattamento perché non aveva abbastanza cibo da mangiare e non poteva ingerire le compresse. A volte mi sento come se avessi a che fare con condizioni simili a quelle della classe operaia inglese all’inizio della rivoluzione industriale.
Nel 2000 sono stato a Sydney durante le Olimpiadi e mi ha stupito il fatto che ogni campagna pubblicitaria turistica ci fosse sempre un'immagine di un aborigeno e che la medaglia d'oro dei 400 metri Cathy Freeman (aborigena) sia stata festeggiata dai suoi concittadini solo fino alla premiazione.
Ma è inutile fare qualsiasi ragionamento, come spesso mi succede, quando l'argomento mi fa incazzare e anche tanto.